Sergio Blanco


1971

Montevideo (Uruguay), vive e lavora a Parigi

Formazione

Studi di filologia classica e di regia teatrale presso la Comédie Française (Parigi)

Settori di interesse

Teatro

Periodo di Attività

2000 – in attività

Collaboratori più frequenti

Gabriel Calderón (collaborazione artistica e all’interno della compagnia Complot)
Gustavo Saffores (interprete e regia)
Miguel Grompone (video)
Laura Leifert (scenografia, costumi, luci)
Phillippe Koscheleff (collaborazione artistica)

Opere principali

2000 Slaughter
2013 Tebas Land
2013 Ostia
2014 L’ira di Narciso
2016 Il bramito di Düsseldorf
2016 Cuando pases sobre mi tumba
2017 Las flores del mal o la celebracion de la violencia
2018 Tráfico
2019 Memento mori
2020 COVID-451

Opere presentate in Italia

Il bramito di Düsseldorf (Modena, Teatro Storchi, Festival VIE, 2019)
Las flores del mal o la celebracion de la violencia (Bologna, oratorio San Filippo Neri, 2019)
Tebas Land (regia di Angelo Savelli, con Ciro Masella e Samuele Picchi, Firenze, Teatro Rifredi, 2019; Roma, Spazio Diamante, 2020, )
L’ira di Narciso (regia di Angelo Savelli, con Carmine Maringola, Firenze, Teatro Rifredi, 21 ottobre 2020)
Memento Mori (Prato, Teatro Metastasio, 2020; Potenza, Teatro F. Stabile, Città delle 100 scale festival, 2020)
Kassandra (Napoli, Capodimonte – Praterie della Capraia, Campania Teatro Festival, previsto per giugno 2021)

Temi trattati negli spettacoli

Un accordo sulla menzogna si pone alla base di molte delle opere di Sergio Blanco. Le bugie di questi testi si incardinano però su una figura reale, la figura stessa dell’autore. Sono le premesse dell’autofinzione. Blanco narra di sé e del suo processo di produzione creativa, ma lo fa mentendo, e confonde così le coordinate del vero e i riferimenti dell’attendibilità. In scena c’è “Sergio Blanco” oppure solo “S.” o “il drammaturgo” e il limite che consente di riconoscere questi personaggi come mendaci risiede nella consapevolezza del patto preventivo. Gli alter ego dell’autore sono immersi nell’intreccio di eros e thanatos, direttrici antitetiche e complementari che li orientano in eventi e relazioni, particolarmente evidenti in Cuando pases sobre mi tumba (2016, prima a Montevideo 2019) e Tráfico (2018, prima a Bogota 2019). Ne scaturiscono mondi fitti di violenza – presente sin dai primi testi come Slaughter (2000) e .45’ (2001) – e ampie riflessioni sulla vita e su ciò che più unisce ad essa, la morte, come in Memento Mori (Barcellona 2019) e Las flores del mal o la celebracion de la violencia (Montevideo 2017) che inseriscono l’autofinzione all’interno della cornice della conferenza-spettacolo.

Parole Chiave

Estratti di spettacoli

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